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inkan 印鑑 o hanko 判子 come si "firma" in Giappone

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 In Giappone per la stipula e la firma di contratti importanti, come affitti, contratti telefonici o apertura di conto bancario o postale, non usa apporre la propria firma ma vengono usati gli inkan 印鑑 o hanko 判子. Vediamo cosa sono e come vengono usati e se anche gli stranieri possono averne uno.
L'hanko è un timbro che ha la stessa funzione della firma che di solito apponiamo nei documenti importanti e in quelli di tutti i giorni.

Nel sistema giapponese è uso applicare un timbro arrecanti il nome della propria famiglia negli appositi spazi per confermare la propria identità. Questi timbri possono essere di 3 differsi tipi a seconda della tipologia del documento da firmare.

Jitsuin 実印 viene realizzato su richiesta e deve essere registrato presso il proprio municipio, in quanto è un elemento unico e solo legato a te. Viene utilizzato per la stipula di documenti importanti come l’acquisto di un immobile, di un mezzo (che sia un auto o una moto) o quando si redige il proprio testamento. Le norme giapponesi permettono a chi abbia almeno 15 anni di poter registrare il proprio jitsuin.

 

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Ginkoin 銀行印come il precedente viene realizzato su richiesta. Questo timbro è legato alle tue operazioni bancarie. Infatti dev'essere registrato presso la banca quando aprai il tuo conto bancario. Questo timbro andrà usato esclusivamente per "firmare" le operazioni bancarie che si effettuano, come un bonifico, o un mandato di pagamento. A differenza del Jitsuin che impone un'età minima per la sua richiesta, in questo caso l'età dipenderà dalla tipologia del conto aperto o dall'istituto bancario utilizzato. 

 

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Mitome-in 認印 utilizzabile in tutte le normali facende quotidiane, come per esempio quando si riceve un pacco, invece di firmare basta il timbro. A differenza dei due precedenti, quest'ultimo non richiede nessun tipo di registrazione, anche per questo a volte può essere rifiutato come poco adatto per alcune procedure.

 

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Il mitome-in essendo quello più comune e non registrato lo possiamo trovare o negli appositi negozio, o addirittura nei negozio 100 yen shop. Vi sarà suciramente capitato di notare in questi negozi o nelle cartolerie, grandi colonne con dentro moltissimi timbri tutti in ordine per kanji.

 

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Di solito i modelli in legno o plastica possono essere venduti con una piccola custodia che contiene una parte per l'inchiostro, che è sempre di color rosso. Ma le versioni più moderne, di solito in plastica, possono essere autoinchiostranti, ovvero non necessitano di un ulteriore tampone.

La bellezza di questi timbri è spesso opera di grandi artigiani, che li producono a mano e li incidono con le vecchie tecniche, con piccole lame che lavorano la struttura di base. Questi timbri possono essere di diversi materiali, i più economici sono quelli in plastica (specialmente quelli autoinchiostranti) salendo fino a materiali in resina, arrivando a quelli lavorati a mano creati con legno e pietra.

 

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Per chi ha intenzione di lavorare e vivere in Giappone si troverà a doversi confrontare con gli hanko. Vi verrà di certo richiesto per l'apertura di un conto bancario o postale (eccetto in alcune filiali che prevedono conti per gli stranieri), oppure quando vorrete stipulare un contratto con una delle 3 maggiori compagnie telefoniche. Per nostra fortuna è abbastanza facile ottenerne uno anche per gli stranieri che possono far incidere il proprio nome in katakana o con le lettere dell’alfabeto.  

 

Società, inkan, Mauro Piacentini

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