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I Komainu 狛犬 le statue guardiane dei Templi e Santuari Giapponesi

Komainu

 

I Komainu, noti anche come guardiani dei santuari giapponesi, sono una figura importante e venerata nella cultura giapponese. Queste statue di leoni o cani (ma non solo possiamo anche trovare volpi o addirittura procioni) hanno una presenza imponente ed elegante e una storia che risale a secoli fa affascinante ed avvincente.

La parola "Komainu" è composta da due parole: "Ko" significa "antico" o "vecchio", mentre "mainu" significa "cane". La figura del Komainu ha origine nella religione shintoista, dove si ha un'associazione unica e diretta tra gli animali e le divinità tanto che gli animali guardiani assunsero a figura quasi divina loro stessi.  

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Nel periodo Nara (710-794), i Komainu erano spesso rappresentati come cani e venivano posti davanti alle porte dei santuari shintoisti. Tuttavia, durante il periodo Heian (794-1185), la forma dei Komainu cambiò, diventando quella di un leone, una figura che era stata importata dalla Cina e dalla Corea.
Durante il periodo Kamakura (1185-1333), i Komainu divennero una presenza comune nei santuari e nei templi giapponesi e furono realizzati in diversi materiali, tra cui la pietra, il legno e il bronzo, e decorati con motivi simbolici come le sfere di cristallo o il simbolo della famiglia reale giapponese, il crisantemo.
Nel periodo Edo (1603-1868), i Komainu divennero ancora più diffusi, durante questo periodo, vennero realizzate molte statue di Komainu in bronzo decorate con colori vivaci e raffiguravano leoni o cani in pose maestose.
Al giorno d'oggi sono ancora considerati figure sacre nei santuari e nei templi giapponesi, sono venerati e considerati ancora oggi, dopo così tanti secoli, coloro che proteggono la comunità e la divinità.

I Komainu si trovano di solito in coppia, uno a destra e uno a sinistra dell'ingresso del santuario o del tempio. Una delle statue ha la bocca aperta, mentre l'altra la tiene chiusa. Si dice che questo rappresenti l'inizio e la fine dell'universo, l'apertura e la chiusura del ciclo della vita. E’ interessare notare come, a seconda del tempio e quindi della divinità, le statue cambiano. Per esempio nei templi dedicati alla dea dell’agricoltura, come il santuario Fushimi Inari Taisha, le statue guardiane e protettrici sono delle volpi, messaggere della divinità.

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Le statue di Komainu non sono solo considerate solo i guardiani del santuario, ma anche protettori degli abitanti del luogo. Si crede che questi animali sacri possano allontanare gli spiriti malvagi e proteggere gli individui dal male. Inoltre, nei santuari giapponesi i visitatori possono effettuare un rituale di purificazione che prevede di strofinare il naso o la testa di uno dei Komainu, questo gesto è considerato un augurio di buona fortuna e di protezione.

Come avrete capito in Giappone queste statue guardiane sono considerate una parte importante della cultura religiosa e spirituale del paese. La loro presenza nei santuari e nei templi è un richiamo alla storia e alla tradizione del popolo giapponese stesso che rimette nelle loro mani, o meglio dire zampe, il loro futuro e lel loro speranze. Non solo vengono considerati guardiani dei santuari, ma anche protettori degli abitanti del luogo, infatti si crede (da tradizione che si perde nel tempo) che queste statue sacre possano allontanare gli spiriti maligni e proteggere le persone dal male.

Se siete stati in Giappone ne avete mai viste? sono sicuro di si e sono sicuro che vi avranno impressionato coem hanno impressionato me la prima volte che le vidi dal vivo.

 

Fonti Immagini
Collezione personale

 

Tradizioni, Mauro, Komainu

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