Kusunoki Masashige 楠木 正成 Uno dei più Grandi Strateghi Giapponesi
Ricordato come uno dei più importanti tra gli strateghi militari della storia giapponese, lo si ricorda anche per il suo enorme coraggio e la piena dedizione al suo imperatore per cui rischiò la sua vita anche se non era sempre d'accordo con gli ordini ricevuti.
Kusunoki Masashige 楠木 正成 è stato un famoso samurai vissuto durante il Kamakura-jidai (1185-1333) il quale cercò di riportare il potere centrale nelle mani della Corte Imperiale strappandolo ai Minamoto-uji reggenti della dinastia Kamakura-bakufu.
Stratega e tattico brillante fu il collaboratore del 96° Imperatore del Giappone Go-Daigo-Tennō. Kusunoki Masashige nasce in una famiglia rurale facoltosa della Kawachi-no-kuni (nell'attuale Ōsaka-fu) nel 1294, fin da piccolo era molto erudito e devoto buddhista, la sua formazione incominciò presso Kanshin-ji dove più tardi organizzò importanti lavori di ristrutturazione.
La sua carriera militare ebbe il suo culmine quando nel 1331 si unì con Go-Daigo-Tennō ottenendo nel 1332 un importante vittoria strategica nella Chihaya-jō-no-tatakai riuscendo nella difesa dello Chihaya-jō con un gruppo di soli 2.000 uomini contro 25.000 uomini dei Hōjō-shi che erano gli Shikken (ovvero coloro che avevano il ruolo di primo ministro nel Kamakura-bakufu). Fu così premiato dell'Imperatore con il governatorato di Settsu-no-kuni e Kawachi-no-kuni (l'attuale Ōsaka-fu e parte della Hyōgo-ken) ma il periodo di restaurazione del potere imperiale chiamato:「Kemmu-no-shinsei」 (1333-1336) non fu completato a causa dell'ingerenza degli Ashikaga-uji. Una prima resistenza da parte degli uomini di Kusunoki Masashige alleatosi con Nitta Yoshisada riuscirono ad impedire a Ashikaga Takauji di entrare a Kyōto-shi, ma la superiorità numerica degli oppositori era elevata così il samurai chiese all'Imperatore di lasciar a Ashikaga Takauji la città e rifugiarsi presso i monaci del Hieizan e successivamente avrebbero intrappolato il nemico cogliendolo di sorpresa. Ma Go-Daigo-Tennō non voleva che Kyōto-shi rimanesse inerme, ne tanto meno voleva trovare un accordo di pace con gli Ashikaga-uji così chiese al suo generale di affrontare il nemico in campo aperto, nonostante Kusunoki Masashige sapeva che quella richiesta era una condanna a morte servì ugualmente l'Imperatore affrontando il nemico nella Minatogawa-no-tatakai dove il suo esercito fu completamente annientato.
Il suo ruolo fu ereditato dal figlio Kusunoki Masatsura che servì Go-Murakami-Tennō il 97° Imperatore (salito al trono appena dodicenne) in un rapporto di reciproca fiducia e devozione rispecchiando la figura del padre proprio all'inizio del Nanbokuchō-jidai (1336-1392) in cui si vide la contrapposizione di due Corti Imperiali. Quella del Sud, fondata da Go-Daigo-Tennō presso Yoshino (nell'attuale Nara-ken) e la Corte del Nord fondata a Kyōto-shi da parte di Ashikaga Takauji che mise sul trono Kōmyō-Tennō facendosi nominare Shōgun e dando inizio al Ashikaga-bakufu (1336-1573). Nei pressi Kanshin-ji situato Kawachinagano-shi nella Ōsaka-fu è presente un mausoleo di Kusunoki Masashige, mentre accanto al Kōkyo dal 1900 sorge la famosa imponente statua di Kusunoki Masashige a cavallo alta 4 metri ed adagiata sopra un piedistallo di 4 metri (la scultura in bronzo) fu fatta erigere davanti al Palazzo Imperiale di Tōkyō-to per volere di Meiji-Tennō per la lealtà e la fedeltà che il samurai dimostrò verso la figura dell'Imperatore.
Inoltre nel 1880 Meiji-Tennō gli conferì alla sua memoria una delle più alte onorificenze di Corte del Giappone: 「Shō ichi-i」gli viene attribuita un'ultima frase rimasta celebre: 「Watashi no kuni no tame ni nana-ri no inochi, Tennōheika niichi-man nen」(私の国のために七人の命、天皇陛下に一万年》Sette vite per il mio Paese, diecimila anni a Sua Maestà l'Imperatore). Inoltre la sua figura che incarna il modello di coraggio, devozione e lealtà divenne d'ispirazione per i soldati, marinai e avieri che durante il secondo conflitto mondiale si vedevano come suoi eredi spirituali nel sacrificare la propria vita per l'Imperatore.
Un grazie di cuore al nostro amico e collaboratore Paolo Napolitano che ci ha regalato quest'interessantissimo articolo su una figura storica del Giappone che sono sicuro che non molti conosceranno.